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Il giornalista videoludico #3

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Speciale Halloween: videogiochi da urlo

Nella storia dei videogiochi non mi ero mai trovato davanti ad un Halloween così pieno di novità per gli amanti dell’horror. Che voi siate amanti del farvi spaventare a morte, rischiare un attacco di cuore ogni due minuti di gameplay, scavare nei meandri oscuri della natura umana o siate amanti delle scene sanguinolenti non rimarrete di certo delusi leggendo questo articolo.

Vorrei iniziare il terzo appuntamento del giornalista videoludico con un breve excursus della storia dei videogames survival horror. Nel genere in questione le meccaniche di gioco sono, il più delle volte, come nei titoli d’azione ma a fare la differenza è l’atmosfera tetra e paurosa ed ogni essere presente nel gioco che tenterà di uccidervi. Il termine “survival horror” è stato coniato nel 1992 con “Alone in the Dark” gioco capostipite e fautore del genere. Ma la vera crescita del genere è avvenuta con una saga che noi tutti conosciamo e che almeno una volta ci ha fatto spaventare: Resident Evil.

Nei survival horror il gameplay è sempre il solito: un protagonista armato ma con risorse limitate che ha lo scopo di trovare una via d’uscita o indagare sulle oscure forze che invadono la zona sconfiggendo i nemici, che di solito sono zombie, fantasmi, mostri o mutanti, il tutto ambientato in spazi claustrofobici o ambienti vasti ma bui e tetri. Anche se i titoli di questo genere possono sembrare monotoni e ripetitivi quello che attira il videogiocatore non è di certo il gameplay o l’equipaggiamento del protagonista ma il coinvolgimento e la suspense che solo un gioco horror riescono a trasmettere.

Anteprima settimanale di Resident Evil Revelations 2

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Dopo il primo capitolo della serie Revelations, che ha avuto un notevole successo, mamma Capcom decide di lanciare anche il secondo capitolo con una formula e una distribuzione tutta nuova. Infatti, Resident Evil Revelations 2 uscirà in quattro episodi, ognuno rilasciato ogni settimana al modico costo di 6 euro. La casa giapponese ha ammesso di voler copiare il palinsesto delle puntate di una serie TV.

Un numero maggiore di poligoni, un filtro di grana e la gestione della luce sono solo alcune delle features che rendono questo gioco una spanna avanti al suo predecessore. Le protagoniste del gioco sono due e potremo in ogni momento passare da una all’altra per sfruttarle al meglio:  Claire è la persona con più esperienza e è armata mentre Moira possiede una torcia con la quale può scovare elementi nell’ambiente come ad esempio chiavi per aprire delle porte.

I passaggi fra Claire e Moira sono spesso obbligati per poter proseguire nel gioco e rendono il gameplay fresco e mai stancante. Come in ogni Resident Evil l’atmosfera è molto coinvolgente e la nuova formula a episodi proposta dalla Capcom sarà una bella innovazione, nonché un’ottima mossa di marketing.

Recensione settimanale per The Evil Within

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Il maestro dell’horror Shinji Mikami ci ha lasciati ancora una volta a bocca aperta con un inquietante fascino e una direzione artistica mai banale che però non ha coperto le falle presenti nelle fondamenta di The Evil Within: sviluppato dalla Tango Gameworks e uscito il 14 Ottobre 2014.

Il gioco si presentò al GamesCom di Colonia con un biglietto da visita tutt’altro che entusiasmante: un motore grafico farraginoso e dei cali di frame-rate alquanto preoccupanti. Tolti questi tecnicismi non proprio rassicuranti, la caratteristica migliore del titolo è l’atmosfera soffocante unita alla costante sensazione di essere in pericolo e che quel movimento che si sta per compiere sarà l’ultimo per il nostro protagonista. In The Evil Within vestiremo i panni di Sebastian Castellanos un detective con il quale attraverseremo un’inquietante villa popolata da deformità di ogni genere in un clima di claustrofobia continua e di enigmi che metteranno alla prova il nostro ingegno.

La novità introdotta dagli sviluppatori riguarda proprio il nostro Sebastian ed è il potenziamento delle abilità che si svolgerà in modo particolare e mai visto prima. In ogni capitolo, infatti, c’è una stanza segreta in cui attraverseremo uno specchio che ci permetterà di raggiungere un carcere dove al fine di migliorare le nostre abilità dovremo sottoporci a un intervento con tanto di aghi e lugubri spuntoni. Anche se il team di sviluppo ha proposto delle innovazioni e un’ottima ambientazione di gioco, il motivo principale che porterà il grande pubblico a comprare The Evil Within è la fiducia verso il maestro Mikami: un po’ poco per un titolo che prometteva di sconvolgere il panorama horror.

Retrogaming: Parasite Eve II

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Con l’uscita del primo capitolo di Parasite Eve l’allora Squaresoft si lanciava nel mercato dei survival horror, ma questo titolo non uscì mai in Europa lasciando i fautori del genere con la bocca amara, addolcita solo nel 2000 quando la casa di produzione decise di lanciare il secondo capitolo: meno particolare del primo ma finalmente giocabile nel vecchio continente.

Aya Brea, protagonista anche del primo capitolo, non è più una donna spaventata che lotta contro dei mostri con poteri soprannaturali ma un membro del M.I.S.T. ovvero una squadra nata per investigare sugli organismi controllati dai Mitocondri. A intrigare ancora di più il gioco ci sarà la possibilità di accedere a due diversi finali a seconda del percorso che si sceglierà di seguire nella trama. La trama è solida ed entusiasmante ed il comparto tecnico è votato all’esaltazione dei dettagli come è solito fare dei grafici della Square.

Ovviamente giocare il secondo titolo senza aver provato mai il predecessore è un po’ frustrante e poco coinvolgente in quanto ci saranno molti richiami al capitolo precedente capaci di calare il videogiocatore all’interno del gioco e di fargli vivere un’esperienza unica.

Indie Zone: Sunless Sea

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Gli ottimi sviluppatori della Failbetter Games hanno finalmente portato su Steam il primo spin-off di Fallen London, gioco recensito nello scorso numero, Sunless Sea. Se Fallen London è ambientato a Londra, il suo spin-off è ambientato nel mare circostante alla Londra sommersa, un mare cupo, tetro e senza sole. Il gioco anche se presenta una struttura simile a quella di Fallen London, cioè un’avventura testuale, alterna a questa fase delle sessioni di esplorazione del mare, inquadrato in modo spettacolare con una visuale a volo d’uccello.

I fan dell’amato titolo della Failbetter Games saranno finalmente felici di poter esplorare posti solamente accennati in Fallen London e si troveranno certamente a casa nel mare senza sole visto che gode di un’atmosfera identica, se non più lugubre, della Londra sommersa. Con un prezzo di 19,90 euro Sunless Sea è un gioco non perfetto ma che vanta un’esperienza di gioco godibilissima e che riesce a comunicare con efficacia al videogiocatore tutti i temi trattati.

Hardware: Oculus Rift

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Trovare la periferica perfetta per i giochi horror non è stato poi così difficile lo ammetto, mi è bastato entrare su YouTube e controllare alcuni canali da gaming per scoprire che giocare ad un survival horror senza questa periferica è come andare in guerra armati di un cono gelato.

Sto parlando ovviamente dell’Oculus Rift uno schermo da indossare sul volto per la realtà virtuale. Definendolo così penserete a un accessorio da smanettoni, costosissimo e ingombrante da indossare… ma vi state sbagliando di grosso. La prima sensazione che si prova indossando l’Oculus Rift è quella di comodità e leggerezza, nonostante le dimensioni e muovendo la testa ritornerete a quando per la prima volta avete mosso un personaggio in un videogioco con uno stick analogico, con una sensazione mille volte più intensa e coinvolgente.

La testa non gira e gli occhi non si stancano e dopo i primi tentennamenti vi dimenticherete di essere seduti nella vostra camera e vi ritroverete nel mondo virtuale dei videogame che avrete sempre sognato di vivere e che vi limitavate a guardare attraverso uno schermo. L’Oculus Rift è il futuro dell’intrattenimento e la realtà virtuale vista nei film futuristici non è poi così lontana anzi è possibile assaporarne un bel pezzo con soli 300 dollari.

Le vostre domande:

Scrivi una domanda nella sezione commenti sottostante e nell’articolo dell’1 Novembre 2014 troverai una risposta secondo il modesto parere di un semplice giornalista videoludico.

Ad maiora!



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