Martedi, 16 aprile 2024 - ORE:20:37

Go On FVG, il primo capitolo dell’Italia 2.0 parte dal Nord-Est

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In tre parole: Go On FVG. In pratica la prima tappa del più importante progetto in Italia per “convertire” il nostro Paese al digitale, dando inizio finalmente a una vera rivoluzione digitale nostrana: Go On Italia. L’obiettivo é abbattere il digital divide, l’analfabetismo del web e avvicinare a internet le imprese e i cittadini.

Tutto nacque qualche anno fa, nel Regno Unito, quando un gruppo di cittadini si mise in testa che il Paese di Sua Maestà doveva compiere un salto in avanti gigantesco: dotare tutti i suoi sudditi di una connessione alla banda larga, ossia internet di ultima generazione e al passo con le richieste dell’Unione Europea. Nacque cosi Go On UK.
Progetto non tanto facile, perché nel Regno non esiste solo Londra. Tutto la parte nord dell’isola, infatti, ha grandissimi problemi di povertà e disoccupazione, ma alla fine, e dopo un lavoro incredibile da parte dei governi, oggi quel sogno é diventato realtà.
Go On Italia parte proprio da questo. Ideato da Wikitalia, un’associazione che da anni promuove L’Open Government Patnership (la chiarezza della politica in rete), rappresenta ormai l’ultimo barlume di speranza per questo Paese di incontrare il web e abbattere quel muro che impedisce, ancora oggi, a molti italiani di aver confidenza con un PC.
“Fare gli italiani digitali” é lo slogan, urlato ormai da tantissimo tempo a squarciagola da Riccardo Luna, fondatore di Wired Italiani e capofila del progetto. La politica non l’ha ascoltato, non molto almeno, fino a quando non ha incontrato Debora Serracchiani, la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. La persona giusta al momento giusto, si potrebbe dire, ed é stata questione di attimi. La sua, infatti, é stata la prima regione in Italia ha iniziare il progetto e il 5 maggio di quest’anno é iniziato ufficialmente Go On FVG, grazie anche alla collaborazione di Confindustria Digitale, Fastweb, Arduino ed Eurotech.
Quel giorno 100 eventi su tutto il territorio invasero le piazze, i centri congressi, le scuole da Pordenone fino a Trieste. Un vero e proprio D-Day 2.0, che parlava non tanto ai “smanettoni”, a chi le tecnologie le usa quotidianamente senza nemmeno pensarci, ma a quelli che il mondo di internet spesso lo guarda con il binocolo e con diffidenza: over 54, artigiani, piccole e medie impresse. Ovviamente ci sono anche gli studenti, per fargli capire che il web non serve solo a chattare su Facebook ma é una risorsa importantissima per la scuola, oltre che un futuro lavoro con i FabLab, vere officine per le start-up.
Certo, c’è molto lavoro da fare nello stesso Friuli Venezia Giulia. Le ultime statistiche del Ditedi, infatti, rivelano che oltre il 40% delle famiglie in regione non usa la rete e solo circa il 60% ha un computer in casa. Certo é che la Regione il suo lo sta facendo: da 20 punti WiFi pubblici nel 2013, oggi si contano 298 ed entro il 2015 si dovrebbe terminare di posizionare la fibra ottica. Parole di fiducia per la buona riuscita di Go On FVG sono venute dalla Presidente Debora Serracchiani, la quale ha dichiarato qualche giorno fa che “La Regione avrà in gestione la rete pubblica quantitativamente più grande d’Italia”.
Rimane solo da sperare che finalmente questo Paese si decida a prendere il treno per il futuro. I vagoni ormai sono agli sgoccioli, in Europa siamo sempre più il fanalino di coda e se vogliamo veramente sfidare a viso aperto questa crisi economica bisogna cominciare a inventarsi il futuro. Per fortuna esiste ancora qualcuno che nel domani ci crede.



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