Martedi, 16 aprile 2024 - ORE:06:18

Musei 2.0: l’arte me la guardo sul divano

musei 2.0

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Louvre, Moma, Uffizi: la bellezza dell’arte non ha confini, tanto che in ogni angolo del pianeta esistono veri “templi” per onorarla. Da Parigi a Firenze, passando per San Pietroburgo e New York, visitare i musei più celebri della Terra è per milioni di persone un qualcosa di obbligatorio: tante tappe necessarie per ammirare i dipinti e le statue che hanno fatto la storia dell’arte, da quella preistorica a quella post-moderna.

Un nuovo modo di visitare i musei e le mostre

C’è però chi non si può permettere di viaggiare. Quindi le visite si limitano ai musei locali, a sporadiche gite in qualche città turistica, o altrimenti al cinema. Già, per ammirare la magia dei grandi artisti mondiali può venire in aiuto anche la settima arte, soprattutto per quel pubblico affascinato dal vero e proprio universo senza confini della pittura e scultura ma spesso irraggiungibile da casa: ecco allora che questo entra nella sala cinematografica, si materializza sul telo bianco in versione digitale.

Tecnologia è anche questo: rendere autentico l’antico detto “Se Maometto non va alla montagna, allora la montagna va a Maometto”, riuscendo a raccontare le eccezionali bellezze che riempiono i musei di tutto il mondo. Uno degli esempi più recenti è il film-documentario “Musei Vaticani 3D”, un tour incredibile tra le sale più belle visitabili a Roma, in uno dei palazzi più importanti per la storia italiana ed europea: grazie anche all’uso delle immagini tridimensionali, il pubblico ha potuto esplorare e ammirare gli affreschi di Michelangelo, i luoghi in cui sono vissuti i Papi, il tutto comodamente seduti sulle poltroncine del cinema.

Il rapporto tra tecnologia e arte non finisce però con un film. Il settore è uno dei più interessanti e innovativi, tanto che gli sviluppatori degli Oculus (gli occhiali che mostrano la realtà aumentata a chi li indossa, qui ve ne parliamo in modo più approfondito) stanno lavorando su questo fronte: creare un percorso per chi indossa gli occhiali 2.0 attraverso bellezze provenienti da musei in tutto il globo.

oculus rift

L’altra faccia della medaglia dei Musei 2.0

Diversi enti a livello internazionale (Europa e Stati Uniti in primis) hanno già dato la loro adesione, iniziando una catalogazione online delle proprie opere: ben presto sarà così possibile ammirare il sorriso della Monna Lisa o la psicologia dei personaggi di Giotto, indossando soltanto un paio di occhialoni.

Tutto ciò è sicuramente affascinante, poiché permetterà di osservare i dipinti come dal vivo, ma ha in sé un grande rischio: quello di accontentarsi dell‘approssimazione della tecnologia, che per quanto perfetta possa essere non può comunque sostituirsi all’opera originaria. Ma se ciò permetterà di salvaguardare tesori del passato come le statue barbaricamente distrutte dai miliziani dell’ISIS, allora i musei 2.0 saranno una vera miniera di sapere per il futuro.



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